Dopo la conversione, santa Margherita da Cortona (†1297), celebre santa del Terz’Ordine di san Francesco, passava la maggior parte del suo tempo in chiesa a pregare davanti al Crocifisso. Si confessava spesso e non tralasciava mai la direzione spirituale. Questo suo atteggiamento, da molti considerato con perfida diffidenza, le causò un’ampia scia di sospetti, dubbi, pettegolezzi, mormorii, tergiversazioni. Davanti a questa mareggiata di calunnie, la Santa non si difendeva mai, discolpava gli altri e accusava se stessa, seguendo il precetto evangelico che esorta a pregare per i persecutori (cfr. Lc 6,28). In città c’era una povera donna davvero accanita a calunniarla. Margherita si “vendicò” alla maniera dei Santi. Venuta a conoscenza della miseria in cui si dibatteva quella donna, a causa di un debito, la Santa si privò del suo sostentamento e le donò anche il suo abito e la sua cuffia. Non contenta, sollecitò dalle sua amiche più obbedienti un contributo sufficiente per il saldo del debito. La donna si sentì vinta da tanta amabilità e generosità, e da quel momento si convertì da calunniatrice in ammiratrice.
Proposito: Pregare un Pater, un’Ave e un Gloria per tutte le persone che ci fanno soffrire e ci calunniano.
(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. I, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2016, cit., pp. 278-279)