San Felice da Cantalice (†1587), corrispondeva all’amore della Madonna comportandosi da figlio generoso e devoto. Per le strade di Roma girò per trenta anni con la bisacca sulle spalle. Con atteggiamento di grande umiltà, si definiva “l’asino dei frati”. In realtà, non era solo un gran lavoratore, generosissimo fino all’eroismo, ma anche un apostolo delle strade, un esempio vivente per chiunque lo vedeva. Ogni mattina, prima di uscire, si fermava davanti a un’immagine della Madonna e la pregava così: “Cara Madre, vi sia raccomandato il vostro miserabile fra’ Felice. Io bramo amarvi come un buon figliolo e voi da buona Madre non ritirate da me la vostra mano pietosa, poichè io sono come quei pargoletti che da sé non possono fare ancora alcun sol passo: se la madre li lascia, facilmente cadono. Beneditemi, Regina mia, cara Vergine, addio”.
Proposito: iniziare la giornata recitando tre Ave Maria, per affidarla tutta a Maria Santissima
(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. II, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2016, cit., pp. 374)