Il papa san Giovanni Paolo II si è distinto per un ardentissimo amore all’Eucarestia. Pochi sanno che faceva sei ore di adorazione al giorno, scriveva i suoi documenti dinanzi al Santissimo Sacramento esposto e una volta a settimana trascorreva tutta la notte in adorazione. A volte, però, il suo amore eucaristico diveniva problematico per coloro che lo accompagnavano. Il Prefetto della Casa Papale, infatti, spesso avvisava gli organizzatori dei viaggi papali di nascondere al Papa il luogo dove si trovava la cappella con il Santissimo Sacramento, poiché si sarebbe sicuramente fermato a pregare per lungo tempo, sconvolgendo tutti i programmi e gli orari del viaggio! Nel 1995 il Papa si recò in America nella città di Baltimora. Prima del suo arrivo padre Roberto Tucci, uno dei organizzatori, si recò di persona a perlustrare la residenza arcivescovile dove doveva alloggiare. Appena arrivato sul posto, notò che una delle porte del corridoio dava sulla cappella con il Santissimo e, temendo che il papa si fermasse lungo tempo a pregare, diede a tutti la disposizione di tenerla sempre chiusa. Quando san Giovanni Paolo II arrivò e passò per quel corridoio, la porta era ben chiusa, ed egli andò con calma a pranzare e a riposare. Arrivata l’ora di partire, ripercorrendo il corridoio e passando accanto alla porta della cappella, si fermò improvvisamente. Guardò in direzione della porta, e rivolgendo lo sguardo al padre Tucci, lo ammonì col dito! Un altro sacerdote, testimone della scena, ricorda: “Era la prima volta che il Papa si trovava in quel luogo, non l’aveva mia visto, e la porta non aveva niente che la distingueva come la porta della cappella. Era soltanto un’altra porta lungo il corridoio di porte. Ma egli si voltò indietro, aprì quella porta, entrò nella cappella e si mise a pregare”
Proposito: Pregare per il Sommo Pontefice
(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. IV, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2017, cit., pp. 124-125)