Pochi come San Pietro Canisio compresero le debolezze dei cristiani del suo tempo e le esposero con accuratezza e sincerità. Le amare esperienze, però, non facevano vacillare minimamente nella fede. Nel 1567 scrisse: “La paura di molti è più grande del necessario, giacché si tiene presente il soccorso umano anziché quello divino, e si cerca aiuto, per la Chiesa soggiacente, nella disperazione, anziché nella santa fiducia”. Una restaurazione cattolica il Santo l’attendeva dei Seminari pontifici, dai collegi della Compagnia di Gesù, da un corpo di scrittori che sapessero esporre con chiarezza e proprietà le verità della Fede e della morale cristiana. Egli stesso ne diede l’esempio componendo trentotto opere. La più importante e la più celebre è Il Catechismo (1555) che pubblicò in tre edizioni diverse in modo adatto ai fanciulli, agli studenti e agli universitari. Questi catechismi furono usati a lungo in Europa e nei Paesi di missioni. Ancora lui vivente, furono ristampati oltre duecento volte e tradotti in dodici lingue. Per compilarli fece ampio uso della Bibbia e dei Padri della Chiesa, rinunciando a formulazioni speciali ed esponendo con chiarezza la Verità da credere. La conoscenza cristallina della Fede Cattolica deve stare a cuore a tutti i cristiani!
Proposito: Per prepararsi al meglio al Natale impegnarsi nella lettura e meditazione di qualche tempo sul mistero dell’Incarnazione.