- O Figlio di Dio, ti sei fatto uomo per farti amare dagli uomini, ma dov’è l’amore che gli uomini ti portano? Tu hai dato il Sangue e la Vita per salvare le anime nostre, e perché poi ti siamo noi così irriconoscenti che, invece di amarti, ti disprezziamo con tanta ingratitudine? Ti amo, o Verbo Incarnato, ti amo, mio Dio, ti amo, bontà infinita; e mi pento di quanti disgusti ti ho dato, vorrei morirne di dolore. Dammi, Gesù mio, il tuo amore, non mi far vivere più ingrato all’effetto che mi hai portato. Io voglio sempre amare. Dammi la santa perseveranza. O Maria, Madre di Dio e Madre mia, impetrami tu da tuo Figlio la grazia di amarlo sempre, sino alla morte.
- O mio caro Bambino, dimmi perché sei venuto su questa terra? Dimmi chi cerchi? Tu sei venuto a morire per me, per liberarmi dall’inferno. Sei venuto a cercare me pecorella perduta, affinché io non fugga più da te e t’ami. Ah Gesù mio, mio tesoro, mia vita, mio amore, mio tutto, e se non amo te chi voglio amare? Dove posso trovare un padre, un amico, uno sposo più amabile di te e chi più di te mi ha voluto bene? Ti amo, caro mio Dio, ti amo unico mio bene. Amore mio, a te tutto mi dono; accettami e non mi rifiutare come io meriterei.Maria, tu sei l’avvocata mia, tu con le tue preghiere ottienimi quanto desideri da questo tuo Figlio; pregalo perché mi perdoni e mi dia la santa perseveranza fino alla morte.
- Dolce mio Bambino, come io, sapendo quanto hai patito per me, ho potuto esserti tanto ingrato col darti tanti disgusti? Ma queste lacrime che spargi, questa povertà che hai eletta per mio amore, mi fanno sperare il perdono delle offese che ti ho fatte. Mi pento, Gesù mio, di quante volte ti ho voltato le spalle e ti amo sopra ogni cosa. Mio Dio, da oggi innanzi sarai tu l’unico mio tesoro ed ogni mio bene. Ti dirò con sant’Ignazio di Loyola: Dammi l’amor tuo, dammi la tua grazia, e sono ricco abbastanza. Niente più voglio, niente desidero, tu solo mi basti, Gesù mio, vita mia, amore mio.
- O mio dolce Salvatore, tu hai abbracciato tanti disprezzi per amore mio, ed io non ho potuto sopportare una parola d’ingiuria, che subito ho pensato a vendicarmene! Signore, non mi allontanare dalla tua presenza, come io meriterei. Tu hai detto di non sapere disprezzare un cuore che si pente e si umilia. Mi pento di quanti disgusti ti ho dato. Perdonami, Gesù mio, ché io non voglio offenderti più. Tu per amor mio hai sofferto tante ingiurie: io pe amor tuo voglio soffrire tutte le ingiurie che mi saranno fatte. Ti amo, Gesù mio disprezzato per me, ti amo, mio bene sopra ogni bene. Dammi l’aiuto per sempre amarti, e per soffrire ogni affronto per tuo amore.O Maria, raccomandami al tuo Figlio, prega Gesù per me.
- Mi pento, o sommo bene, di quante offese ti ho fatte. Mi pento e ti amo più di me stesso. Sento in me un gran desiderio di amarti; questo desiderio tu me lo doni: dammi dunque forza di amarti assai. E’ giusto che ti ami assai chi assai ti ha offeso. Deh, ricordami sempre l’amore che mi hai portato, affinché l’anima mia arda sempre per te d’amore, a te sempre pensi, te solo desideri ed a te solo cerchi di piacere. O Dio d’amore, io che un tempo sono stato schiavo dell’inferno, ora tutto a te mi dono. Accettami per pietà e legami col tuo amore. Gesù mio, d’oggi innanzi, sempre amandoti voglio vivere ed amandoti voglio morire.O Maria, madre e speranza mia, aiutami ad amare il tuo e il mio caro Dio; quest’unica grazia ti chiedo e da te la spero.
- Ah Redentore mio caro, e dove io starei a quest’ora se tu non mi avessi sopportato con tanta pazienza, ma mi avesti fatto morire quand’io stavo in peccato? Mi pento, o Sommo Bene, d’averti così disprezzato, vorrei morirne di dolore. Tu non sai abbandonare un’anima che ti cerca; se per il passato io ti ho lasciato, ora ti cerco e ti amo. Sì, mio Dio, ti amo sopra ogni cosa, ti amo più di me stesso. Aiutami, Signore, ad amarti per sempre nella vita che mi resta; altro non ti domando; te lo domando e lo spero.Maria, speranza mia, prega tu per me; se tu preghi, io sono sicuro della tua grazia.
- O caro mio Bambino, tu piangi e ben hai ragione di piangere nel vederti così perseguitato dagli uomini che tu tanto ami. Perdonami, Gesù mio, e permettimi che ti porti con me, nel mio cuore in tutto il viaggio della vita che mi resta da fare, per entrare insieme con te nell’eternità. Io tante volte ti ho scacciato dall’anima mia con l’offenderti, ma ora ti amo sopra ogni cosa e mi pento con tutto il cuore d’averti offeso.Amato mio Signore, io non voglio lasciarti più, ma tu dammi forza di resistere alle tentazioni; non permettere che mi separi più da te, fammi prima morire, piuttosto che io abbia a perdere un’altra volta la tua grazia.O Maria speranza mia, fammi vivere sempre e morire amando Dio.
- O Gesù mio Salvatore, quando penso che tu, mio Dio, ti trattenesti tanti anni per amor mio sconosciuto e disprezzato in una povera casetta, come posso desiderare diletti, onori e ricchezze del mondo? Io rinunzio a tutti questi beni e voglio essere tuo compagno come te e come te disprezzato; così spero di poter godere un giorno poi la tua compagnia in paradiso. Che regni, che tesori! Tu, Gesù mio, hai da essere l’unico mio tesoro, l’unico mio bene. Dio mio, bob ti voglio offendere più, e ti voglio sempre amare. Dammi tu l’aiuto per esserti fedele sino alla morte.Maria, tu sei il rifugio dei peccatori, tu sei la speranza mia.
- Adorato mio Bambino, io non avrei l’ardire di stare ai tuoi piedi, se non sapessi che tu stesso m’inviti ad accostarmi a te. Giacché tu sei venuto in terra a perdonare i peccatori pentiti, perdona ancora, mentre mi pento sommamente di aver disprezzato te, mio Salvatore e Dio, che sei così buono e tanto mi hai amato. Tu in questa notte dispensi grazie grandi a tante anime, consola anche l’anima mia. La grazia che voglio è la grazia d’amarti, da oggi in avanti, con tutto il mio cuore; infiammami tutto del tuo amore. Ti amo, Dio mio fatto bambino per me. Deh, non permettere che io mi lasci mai d’amarti.O Maria, Madre mia, tu tutto puoi con le tue preghiere, altro non ti domando, prega per me.
Nel giorno della solennità (25 dicembre)
Mio Gesù, Figlio del Creatore del Cielo e della terra, tu in una gelida grotta hai una mangiatoia come culla, un po’ di paglia come letto e poveri panni per coprirti. Gli Angeli ti circondano e ti lodano, ma non sminuiscono la tua povertà.
Caro Gesù, Redentore nostro, più sei povero, più ti amiamo poiché hai abbracciato tanta miseria per meglio attirarci al tuo amore. Se fossi nato in un palazzo, se avessi avuto una culla d’oro, se fossi stato servito dai più grandi principi della terra, ispireresti agli uomini maggior rispetto, ma meno amore; invece questa grotta dove giaci, questi rozzi panni che ti coprono, la paglia su cui risposi, la mangiatoia che ti serve da culla: oh! Tutto ciò attira i nostri cuori ad amarti!
Ti dirò con San Bernardo: << Più tu diventi povero per me, più sei caro all’anima mia!>>. Poiché se ti sei ridotto così, lo hai fatto per arricchirci dei tuoi beni, cioè della tua grazia e della tua gloria.
O Gesù, la tua povertà ha indotto tanti Santi ad abbandonare tutto: ricchezze, onori, corone, per vivere poveri con te povero.
O mio Salvatore, stacca anche me dai beni terreni, affinché divenga degno del tuo santo amore e di possedere te, Bene infinito.
Ti dirò dunque con Sant’Ignazio di Loyola: <<Dammi il tuo amore e sarà ricco abbastanza; non cerco altro, tu solo mi basti, o mio Gesù, mia Vita, mio Tutto! Madre cara, Maria, ottienimi la grazia di amare Gesù e di essere sempre da Lui amato>>.
Così sia!