CORO

 


“Chi canta prega due volte” (Sant’Agostino)

“La musica è liturgia” (Paolo VI)

Da queste affermazioni il nostro coro parrocchiale intitolato alla “Madonna della Misericordia” anima ed esprime la preghiera attraverso la musica e il canto.

Sul n° 112 della Sacrosanctum Concilium del Vaticano II si legge: “Perciò la musica sacra sarà tanto più santa, quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica”.

Il nostro coro si impegna a prendere in considerazione la corrispondenza dei canti – contenuti, carattere, forma letteraria e musicale – al momento rituale che essi devono accompagnare al fine di diventare un elemento integrante e autentico dell’azione liturgica e tenendo presente la capacità della musica e del canto di aiutare la preghiera dei fedeli innalzando l’animo a Dio.

 Ricorda l’Enciclica Musicae Sacrae Disciplina di papa Pio XII: “E, infatti, in ciò consiste la dignità e l’eccelsa finalità della musica sacra, che cioè per mezzo delle sue bellissime armonie e della sua magnificenza apporta decoro e ornamento alle voci sia del sacerdote offerente sia del popolo cristiano che loda il sommo Dio, eleva i cuori dei fedeli a Dio per una intrinseca virtù, rende più vive e fervorose le preghiere liturgiche della comunità cristiana, perché Dio uno e trino da tutti possa essere lodato e invocato con più intensità ed efficacia.
Per opera della musica sacra, dunque, viene accresciuto l’onore che la Chiesa porge a Dio in unione con Cristo suo capo; e viene altresì aumentato il frutto che i fedeli, stimolati dai sacri concenti, percepiscono dalla sacra liturgia e sogliono manifestare con una condotta di vita degnamente cristiana, come dimostra l’esperienza quotidiana e confermano molte testimonianze di scrittori antichi e recenti”. l
a musica e il canto devono condurre all’incontro con Cristo, non sostituirsi ad esso, né minimizzarlo.
È ben noto, infatti, che il canto e la musica servono la liturgia e non il contrario e che non tutto quanto viene definito “musica sacra” o “musica religiosa” è da ritenersi per se stesso adatto alla liturgia. Come ha scritto alcuni anni fa Benedetto XVI non si può affermare che “un canto vale l’altro”.


In conclusione vorrei ringraziare tutti i cantori e i musicisti che con una valida e seria preparazione liturgica, pastorale e musicale siano degni del servizio-ministero che hanno ricevuto per servire con il dovuto rispetto l’altare del Signore.

 

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