Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Vostra presenza prostrato, Vi prego col fervore più vivo del mio spirito a stampare nel mio cuore senti-menti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offenderVi, mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le vostre cinque pia-ghe, cominciando da ciò che disse di Voi il Santo Profeta Davide: “hanno forato le mie mani ed i miei piedi, hanno con-tato tutte le mie ossa”. Pater, Ave, Gloria
A tutti coloro che hanno recitato la suddetta preghiera dinanzi ad una immagine di Gesù Crocifisso, indulgenza Plenaria se confessati e comunicati hanno pregato secondo l’intenzione del Sommo Pontefice. S. C. Ind. 31 Luglio 1858; S. P. Ap., 2 Febbraio 1934.