La riconoscenza di San Michele – frate Pietro

Un fioretto delle Fonti Francescane mostra quanto efficace e potente sia la devozione a San Michele Arcangelo. Un frate di nome Pietro stava digiunando durante la Quaresima dedicata a San Michele, secondo l’usanza del suo santo Fondtore Francesco d’Assisi. Giunse l’ultimo giorno della Quaresima, ed egli si recò in chiesa a pregare. Un giovane frate che si trovava lì nascosto lo sentì parlare con san Michele Arcangelo, il quale diceva: “Frate Pietro, tu ti sei affaticato fedelmente per me, e in molti modi hai afflitto il tuo corpo; ecco, io sono venuto a consolarti: qualunque grazia tu voglia domandarmi, io voglio impetrarla da Dio”. Rispose fra Pietro: “Santissimo Principe della milizia celeste, fedelissimo zelatore dell’amore divino e pietoso protettore delle anime, io ti domando questa grazia: che tu mi impetri da Dio il perdono dei miei peccati”. Rispose l’Arcangelo: “Chiedi un’altra grazia, chè questa te la otterrò agevolissimamente”. E siccome fra Pietro non domandava altro, l’Arcangelo concluse: “Io, per la fede e devozione che tu hai in me, ti otterrò questa grazia che tu mi domandi e molte altre”. E concluso il loro discorso, che durò per molto tempo, l’Arcangelo San Michele partì, lasciandolo sommamente consolato.

Proposito: Recitare la preghiera a San Michele Arcangelo

(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. III, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2017, cit., pp. 464-465)